lunedì 11 novembre 2013

Conoscere, fidarsi e seguire: l'itinerario di chi incontra il Signore



SO IN CHI HO CREDUTO…
Vivere a tu per tu con Colui
dal  quale SAPPIAMO DI ESSERE AMATI


 La fede – scrive Papa Francesco nella Lumen Fidei – sa che Dio si è fatto molto vicino a noi, che Cristo ci è stato dato come grande dono che ci trasforma interiormente, che abita in noi, e così ci dona la luce che illumina l’origine e la fine della vita, l’intero arco del cammino umano” (…) Nella fede, l’"io" del credente si espande per essere abitato da un Altro, per vivere in un Altro, e così la sua vita si allarga nell’Amore. Qui si situa l’azione propria dello Spirito Santo. Il cristiano può avere gli occhi di Gesù, i suoi sentimenti, la sua disposizione filiale, perché viene reso partecipe del suo Amore, che è lo Spirito

Se leggiamo San Paolo, un uomo che inizialmente non ha creduto, anzi ha messo a morte di primi cristiani, comprendiamo come la fede nasca da un incontro e in una conoscenza che potremmo dire affettiva. Agli Efesini egli dice . Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori  e nella Lettera ai Romani ribadisce “Con il cuore si crede”.  E quando, nella Lettera, a Timoteo scrive “So in chi ho riposto la mia fede” egli vuole testimoniare che in lui la fede, come spiega il Papa,  ha trasformato la persona intera … 

Quindi Colui in cui io pongo la mia fiducia è la stessa Persona che Teresa di Gesù riconosce come Colui dal quale sappiamo di essere amati. Teresa ci dice anche che “non arriveremo mai a conoscerci, se insieme non procureremo di conoscere Dio”.

Vedete come il Carmelo, che è la nostra vocazione particolare (indirizza cioè la nostra prima vocazione che è l’essere cristiani) ci aiuta a vedere in che modo si fa esperienza di Dio?

                                                       Per leggere il testo dell'incontro di Formazione a cura di Stefania  De Bonis incaricata alla formazione dell'OCDS dei SS. Teresa e Giuseppe di Napoli (Ponti Rossi) clicca QUI