domenica 1 settembre 2013

Immersi nell’amore della SS. Trinità

Lo scorso mese nei giorni 21-25 agosto, l'ocds della Provincia Veneta si è ritrovato per gli Esercizi Spirituali , guidati dal Delegato Generale OCDS, Padre Alzinir Francisco Debastiani, il cui tema di fondo è stato “Immersi nell’amore della S.S. Trinità”
È impossibile racchiudere in poche righe la ricchezza di riflessioni offerte dalle sette meditazioni del Padre; pertanto quanto segue vuole essere l’espressione di ciò che è risuonato nell’anima a me personalmente, ma penso anche a tanti altri che vi hanno partecipato.
S. Agostino afferma che voler comprendere il mistero della S.S. Trinità è come voler immettere tutta l’acqua del mare dentro una piccola buca scavata sulla sabbia.
Impresa impossibile alla ragione umana! Ma forse possibile al cuore quando questo viene sollecitato da immagini, simboli, segni che mettono in moto il nostro mondo affettivo. Blaise Pascal afferma che Dio è sensibile al cuore e non alla ragione.
Mentre il Padre parlava davanti a noi era posizionata l’icona della S.S. Trinità, precedentemente spiegata nei minimi particolari dalla Presidente Provinciale e Nazionale, De Grandi Brigida Silvana che, da esperta iconografa, ci ha fatto entrare visivamente ed emotivamente nel grande mistero dell’amore trinitario.
Davanti all’icona le parole del Padre prendevano forma davanti ai miei occhi e avevo come l’impressione di partecipare spiritualmente a quel donarsi reciproco del Padre Amante, del Figlio Amato e dello Spirito Santo Amore.
Io, piccola creatura, un nulla di fronte all’infinità di Dio, ma creata “a sua immagine e somiglianza” sono tanto amata da Lui che vuole farmi partecipe della sua vita divina e dall’eternità mi accoglie nella comunione trinitaria.

Mi sono venute alla mente le parole del Salmo 8 :

“che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato”.

La “sua immagine”, impressa dentro di me nel Battesimo, diventa “somiglianza” nella misura in cui io corrispondo a questo amore nel conformarmi sempre più a Gesù, perfetta immagine del Padre e realizzandomi così nella più alta dignità di persona umana: creata in Cristo per la comunione, resa figlia di Dio per mezzo dello Spirito e in virtù di questa filiazione autorizzata a dire “Abbà, Padre”.

“O miei TRE, mio Tutto,
mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo,
mi consegno a Voi come una preda.
Seppellitevi in me, perché io mi seppellisca in Voi,
in attesa di venire a contemplare, nella vostra luce,
l'abisso delle vostre grandezze”. (Beata Elisabetta della Trinità)

Ma non solo siamo immersi nel mistero della vita divina, ma siamo anche inabitati dall’amore trinitario. Il Paraclito, lo Spirito Santo abita in noi ed è garanzia della presenza di Gesù che ci unisce al Padre. Nel Figlio fatto uomo per rivelare l’amore di Dio si compie il duplice movimento : Dio si umilia per elevarci, si impoverisce per arricchirci, si fa servo per farci re, si fa uomo per farci dei. “Seppellitevi in me perché io mi seppellisca in voi”.

Maria è l’icona vivente di questo mistero, nel contempo di immersione nella vita divina e di inabitazione di essa. Preservata dal peccato e quindi da sempre rivestita della grazia divina, Maria è la santa dimora della Trinità : vergine sposa di Dio, Madre di Cristo, piena di Spirito Santo.

Maria, Tu che più di ogni creatura umana
hai sperimentato la presenza di Dio
che in Te si è fatto carne e sangue,
aiutaci a vivere sempre più profondamente
il dono dell’amore trinitario.
Tu che hai concepito e generato
il Verbo di Dio nella carne,
aiutaci a concepirlo e generarlo
dentro di noi nello spirito,
attraverso la partecipazione costante
alla mensa della Sua Parola,
meditata e conservata nel cuore,
e del Suo Corpo
offerto sulla croce
e lasciato a noi a perenne memoria
come cibo eucaristico.

Una partecipante