Nel silenzio di un monastero tra le rocce, viveva il giovane monaco Elia, inquieto nel cuore. Ogni giorno leggeva la Parola di Dio, ma non ne sentiva il peso.“Perché non mi trasforma?” domandava al vento.
Un anziano gli disse: “La Parola non è un suono, è un sentiero. Non si ascolta, si cammina.” Elia allora smise di cercare emozioni e iniziò a vivere ogni versetto come un passo.
“Ama il prossimo” lo portò a servire il fratello malato.
“Sii umile” lo spinse a lavare i piedi degli ospiti.
La Parola lo guidava come un filo invisibile, intrecciando ogni gesto alla volontà divina. Quando dubitava, non cercava risposte, ma tornava al versetto.
Un giorno, mentre pregava, sentì nel cuore una quiete profonda.
Non era gioia, né tristezza: era pace.
Capì allora che la Parola non lo aveva cambiato in un istante, ma lo aveva portato, passo dopo passo, fino a Dio.
Saranno sempre le nostre azioni a dire chi siamo, non le parole.
Le azioni dicono chi sei, le parole chi credi di essere.
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio
lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
(Vangelo di Giovanni 14,23)
Vivi in pace, allontanando da te le preoccupazioni,
senza darti pensiero di quanto accade;
servirai così a Dio come a Lui piace e ti riposerai in Lui.
(S. Giovanni della Croce)

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