Solennità dell’Ascensione al cielo di Gesù.
La solennità dell’Ascensione celebra l’ultimo evento
della vita terrena di Gesù… è un
fatto storico e al tempo stesso trascendente perché è segno visibile della invisibile
intronizzazione del Messia.
Asceso alla destra di Dio Padre,
Gesù diviene il Signore che detiene tutto il potere nei cieli e sulla terra: è
il Signore della storia e del fine ultimo a cui è chiamato l’uomo.
Nella Bibbia l’incontro tra Dio e l’uomo è concepito come una
traiettoria verticale secondo la quale il Figlio di Dio è “sceso” dal cielo per
parlare all’uomo ed è “asceso” al cielo per preparargli un posto.
La simbologia dell’Ascensione non ha un significato spaziale, è solo
l’involucro letterario che rivela all’uomo il fine ultimo del suo esistere e
del destino che lo attende: una vita di comunione con l’Eterno, iniziata già
nel pellegrinaggio terreno.
Il fatto dell’Ascensione è descritto dall’evangelista Luca come il
sigillo della vicenda umana e pasquale del Messia.
È la conclusione trionfale
della vita terrena di Gesù che da sommo sacerdote alza le mani e benedice la
sua Chiesa. Dal Signore che ascende al cielo gli Apostoli ricevono il mandato
dell’annuncio evangelico; e davanti a lui tutta la comunità credente si pone in
atteggiamento liturgico di adorazione, di lode, di festa.
Non è un addio ma è
l’inaugurazione di un’era di speranza nella quale la Chiesa tutta raccoglie il
testimone per portare avanti la salvezza dell’umanità conquistata dal Figlio
primogenito del Padre: Gesù Cristo, Signore della storia.
Celebrare l’Ascensione del Signore Gesù è una nuova, grande
dichiarazione di fede nella risurrezione di Cristo, mistero centrale e
fondamentale per la nostra esperienza di credenti.
p. Mario Giusti ocd