Pagine

lunedì 3 luglio 2023

Piccole storie per l'anima - 94


 Sui muri e sul giornale della città comparve uno strano annuncio funebre: "Con profondo dolore annunciamo la morte della parrocchia di Santa Eurosia.

I funerali avranno luogo domenica alle ore 11". La domenica, naturalmente, la chiesa di Santa Eurosia era affollata come non mai. Non c'era più un solo posto libero, neanche in piedi.
          Davanti all'altare c'era il catafalco con una bara di legno scuro. Il parroco pronunciò un semplice discorso: "Non credo che la nostra parrocchia possa rianimarsi e risorgere, ma dal momento che siamo quasi tutti qui, voglio fare un estremo tentativo.
          Vorrei che passaste tutti quanti davanti alla bara, a dare un'ultima occhiata alla defunta. Sfilerete in fila indiana, uno alla volta e dopo aver guardato il cadavere uscirete dalla porta della sacrestia. Dopo, chi vorrà, potrà rientrare dal portone per la Messa".
          Il parroco aprì la cassa. Tutti si chiedevano: "Chi ci sarà mai dentro? Chi è veramente il morto?". Cominciarono a sfilare lentamente. Ognuno si affacciava alla bara e guardava dentro, poi usciva dalla chiesa.
          Uscivano silenziosi, un pò confusi. Perché tutti coloro che volevano vedere il cadavere della parrocchia di Santa Eurosia e guardavano nella bara, vedevano, in uno specchio appoggiato sul fondo della cassa, il proprio volto.



Non lamentiamoci se le nostre chiese sono tristemente semivuote,
 c'è odor di chiuso e tanta polvere nella sale parrocchiali,
probabilmente anche nelle nostre anime si respira la stessa aria e c'è la stessa polvere…


Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male

(Deuteronomio 30, 15)


"La preghiera è la chiave che apre il cielo sopra di noi e chiude l'inferno sotto di noi:
se non preghiamo il cielo resta chiuso, mentre si apre l'inferno sotto i nostri piedi…"
(S. Elisabetta della Trinità)