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martedì 18 luglio 2023

La bellezza dell'incontro. Anche questo dà senso alla vita




della Presidente Teodolinda Levi ocds


 Si è appena concluso il Convegno Nazionale OCDS svoltosi ad Ariccia (RM) dal 12 al 15  luglio scorso. Un evento voluto, pensato e organizzato dal Coordinamento Interprovinciale OCDS d’Italia con l’entusiasmo e l’impegno di chi sapeva che era un momento importante per l’Ordine Secolare a distanza di sette anni dall’ultimo Convegno Nazionale del 2016. Un periodo di attesa lungo dovuto alla pandemia che non ha permesso di celebrare quello del 2020, peraltro già completo per la sua realizzazione.

Si avvertiva il bisogno di un incontro nazionale dei Secolari Carmelitani perché non è abbastanza la propria Comunità e neanche la propria Provincia per sentirsi FAMIGLIA.  Abbiamo bisogno di relazioni aperte, senza confini, arricchenti della cultura e della spiritualità di ogni singola realtà italiana pur nel legame fondante di un unico e uguale carisma.  Per questo motivo l’organizzazione di questo Convegno è stata particolarmente coinvolgente e, possiamo dire, anche divinamente ispirata. Man mano che il programma si delineava emergevano idee e proposte che trovavano poi una immediata possibilità di realizzazione...

➢ così la rappresentazione teatrale della Pia Ricreazione “La fuga in Egitto” del gruppo “Giovani Loano 2.0.Paradise way guidati da Padre Lorenzo Galbiati OCD. Un momento di vera “ricreazione teresiana” reso ancor più avvincente dall’impegno e dalla passione con cui questi ragazzi si sono preparati e dallo slancio giovanile che ha contagiato tutti, più o meno avanti con l’età, in una gioiosa danza finale al ritmo di queste parole: 

“Donami il tuo cuore e allora invoca la mia forza       la santità non è un lusso è necessità.                           Stringi la mia croce e ancora fanne la tua forza     e dentro la tua notte luce risplenderà per sempre”; 

➢ così le testimonianze di carmelitani secolari su come l’appartenenza all’OCDS aiuta nelle scelte quotidiane per orientare il senso della vita; 

➢ e la testimonianza molto significativa e commovente di un’ostetrica e di una dottoressa dell’Ospedale di Monza, carmelitane secolari, che sono state testimoni del miracolo che ha portato alla beatificazione dei Coniugi Martin, genitori di S. Teresa di Gesù Bambino, avvenuto il 29 giugno 2002;

 ➢ così i contatti con i Relatori del Convegno che hanno accolto il nostro invito per un intervento sulla Santa di Lisieux alla luce del tema proposto “Alla ricerca del senso della vita – Cosa dice S. Teresa di Gesù Bambino all’uomo di oggi”; 

➢ infine la richiesta di partecipazione al nostro Padre Generale, Padre Miguel, e al Delegato Generale dell’OCDS, Padre Ramiro: richiesta accolta subito con generosità nonostante i tanti impegni legati al loro servizio nell’Ordine. Tutto sembrava concretizzarsi agevolmente quasi a suggellare che era sostenuto dal soffio dello Spirito. E così effettivamente è stato: un Convegno vissuto all’insegna della fraternità, della gioia, della preghiera, del canto, dell’ascolto attento e partecipato dei Padri Relatori e di una bella e ricca condivisione fraterna. Il GRAZIE va a tutti e a ciascuno perché ogni singola persona è stata un DONO nei tre giorni vissuti insieme. Al termine del Convegno, secondo quanto aveva programmato il Coordinamento, la Presidente ha delineato un quadro complessivo della situazione attuale dell’OCDS in Italia e ha indicato le sfide che attendono oggi i Carmelitani Secolari.  

Segue l'intervento della presidente nazionale ocds d'Italia Teodolinda Levi che potere leggere integralmente cliccando qui, a conclusione del convegno che partendo dalla ricerca del senso della vita, sulle orme di S. Teresa di Lisieux ha portato alla scoperta di se stessi, della bellezza della condivisione. Un tempo di grazia i cui frutti nasceranno nelle varie comunità ocds.

La testimonianza di una secolare, Teresa Pirritano.

La sera del 14 luglio ammiravo dal giardino il tramonto sul lago di Albano: un piccolo e silenzioso sole rosso acceso aveva fretta di lasciarci ai suoni della notte, al fruscio misterioso di alberi antichi che sembra promettere ogni volta nuove storie, a quei versi di anonimi animali che così bene amplificano la pienezza del silenzio. Tra i colori sfumati del lago ho inteso che era tempo di andare. Avevo alle spalle una giornata intensa di testimonianze toccanti, un concentrato di vite segnate dal dolore e dalla forza che inspiegabilmente ogni sofferenza profonda porta con sé. Confesso che quella sera sentivo di aver raggiunto il limite, un mio limite: quello delle emozioni concentrate nelle parole del cuore, il racconto di esistenze narrate senza puntini sospensivi, senza spazi di decompressione.

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