Pagine

lunedì 6 febbraio 2023

Piccole storie per l'anima - 74

 


Erano nati a primavera con i raggi del sole in un campo di un luminoso verde tenero. Tutti nella loro culla che mamma Spiga aveva preparato con cura. Tanti lettini allineati che il vento cullava, mentre grilli e cicale cantavano la ninna nanna. Dal verde tenero diventarono di un bel giallo brillante, sempre più grassottelli e chiacchieroni. Dondolare in cima allungo stelo della Spiga insieme a migliaia di altri chicchi di frumento sempre più allegri e rubicondi era molto divertente. 
            «Piano, ragazzi!», li ammoniva mamma Spiga. «E' ora che dimostriate un po' di maturità, presto comincerà la mietitura». «Che cos'è la mietitura?», chiese un chicco. «È quando cominciate a fare quello per cui siete nati», rispose la mamma. In un'assolata giornata di fine giugno, una grossa macchina rossa passò veloce fra le spighe mature e raccolse i chicchi di grano con la sua grossa bocca spalancata. 
            «Addio!», «Arrivederci!», «Buona fortuna!», si sentiva da tutte le parti. I chicchi di grano furono raccolti in grossi sacchi e poi in enormi depositi. Addio al sole, al vento, al canto dei grilli. Nel deposito era tutto buio. «Che succederà adesso?».
   Un vecchio topo con gli occhiali, che da tempo immemorabile viveva tra due travi del granaio, lo spiegò pazientemente ai più vicini, i quali lo raccontarono a quelli che avevano accanto e così via. 
         «La missione dei chicchi di grano è una gran missione», esordì il vecchio topo. «Seconda appena a quella dei topi, che come ognuno sa sono la razza eletta della Creazione.. Alcuni di voi saranno seminati, cioè messi dentro la terra». Un brivido passò tra i chicchi.

           «Altri saranno macinati». Un altro brivido percorse i granelli di frumento. «Ma diventeranno farina, e poi pane profumato o deliziosi biscotti». I baffi del topino vibravano di soddisfazione. Tirò su con il naso e continuò: «Gli uomini portano il pane a tavola, lo benedicono, lo dividono. È molto importante per loro: porta gioia, porta la vita: sono grandi e grossi grazie al pane. Grazie a voi!». I chicchi di grano trattenevano il fiato sospesi alle parole del vecchio topo. Ora sapevano. Ed erano orgogliosi della loro missione.
         Solo un granello di frumento si lasciò scivolare al fondo del mucchio di chicchi e si nascose in una fessura nel pavimento del granaio. Non voleva essere seminato. Non voleva morire. Non voleva essere sacrificato. Voleva salvarsi. Non gliene importava niente di diventare pane. Né di essere portato a tavola. Né, tantomeno, di essere benedetto e condiviso. Non avrebbe mai donato vita. Non avrebbe mai donato gioia.
        Un giorno, arrivò il contadino ed iniziò a fare pulizia e con la polvere del granaio spazzò via anche l'inutile granello di frumento.

«Se il granello di frumento caduto in terra non muore,
rimane solo, ma se muore porta molto frutto»
(Vangelo di Giovanni 12,24)

"Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà".
(Vangelo di Matteo 16,24-27)

"Quando il Signore manda tante croci insieme,
suole farci uscire  sempre con successo.
Conoscendo la nostra debolezza, dispone le cose secondo il nostro bene,
e ci misura la sofferenza in proporzione delle forze".

(S. Teresa d'Avila)