Maria,
essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme, si
trovò incinta per opera dello Spirito Santo. È necessario fare attenzione a queste ultime parole dell’evangelista
(aspettava un figlio per opera dello Spirito Santo). Sono molto
importanti, perché – con esse, senza dirlo espressamente – l’evangelista vuole
suggerire che Giuseppe sapeva ciò che era avvenuto nella sua amata sposa. Come
pensare, del resto, che Maria non gli avesse detto nulla? Che, infatti, egli
non sospettasse di lei, risulta chiaro dalla sua decisione. Infatti, non
volendo ripudiarla, dopo essersi rotto la testa e non sapendo come risolvere la
questione, aveva deciso di rimandarla in segreto. Sicuramente sta soffrendo per
doversi allontanare dalla sua amata, ma che fare, se Dio ha voluto prendersela
per il suo piano di salvezza?
Al tempo stesso, proprio perché è Dio che ha scelto Maria,
che ci sta a fare lui, povero falegname, in questo Mistero? Gli sembra quasi
che Dio gli stia dicendo, come a Mosè davanti al roveto che ardeva senza
consumarsi: “Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il
luogo sul quale tu stai è suolo santo!” (Es 3,5). Mi farò da parte, pensava Giuseppe, e –
senza rendersi conto che le conseguenze sociali per Maria, incinta e sola,
sarebbero ancora peggiori – vuole liberarla dal vincolo che la unisce a lui. Da
uomo giusto e non volendo denunciarla, ha deciso di ripudiarla in segreto,
ci riferisce l’evangelista.
È una soluzione insensata, ma dipende solo dal timore che
Giuseppe ha di rimanere al fianco a Maria, che aspetta un figlio concepito per
opera dello Spirito Santo. Teme di essere un ostacolo per Dio. Non potendo
sospettare della sua amata, si è reso conto che tutto ciò viene dall’alto e,
sentendosi inadeguato e inopportuno, vuole farsi da parte. Non è motivato da
alcun sospetto, ma non vedendo per sé nessun ruolo possibile in questo grande
mistero soprannaturale, è solo la sua profonda e semplice umiltà, la sua
giustizia, a spingerlo a pensare così.
Non sa, però, il falegname Giuseppe che, come Dio aveva
pensato a Maria per l’incarnazione del Figlio, aveva pensato anche a lui. Ne
aveva bisogno, proprio perché Maria non rimanesse sola e perché Gesù avesse un
padre dal quale imparare a essere uomo su questa terra. E fu così che, dopo l’Annunciazione
dell’Angelo a Maria, ebbe la sua anche Giuseppe. In sogno, ma con
l’annuncio altrettanto chiaro che nello stesso mistero di grazia doveva esserci
anche il suo impegno.
Il suo timore e la sua confusione sono diversi da quelli di
Maria, ma, così come l’angelo aveva detto a lei: “Non temere, Maria, perché lo Spirito Santo scenderà su di te e
la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra”, ora dice a Giuseppe: “Giuseppe,
figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il
bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un
figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi
peccati”.
Maria sarà sua sposa e la
presenza di Giuseppe al suo fianco molto importante. Gesù non sarà suo, ma sarà
lui - come Zaccaria per suo figlio Giovanni (il futuro Battista) -, colui che
imporrà il nome di Gesù al nato da Maria. Come spiega l’evangelista, “Tutto
questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per
mezzo del profeta”, ma ciò che è importante per noi non è questa profezia,
ma la prontezza con la quale si muove Giuseppe, ora che sa che il suo posto è
proprio lì dove gli pareva di essere addirittura di troppo.
“Quando si destò dal sonno”
annota l’evangelista, “Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del
Signore e prese con sé la sua sposa”.
Proprio questa prontezza,
dobbiamo imparare da questo santo grande uomo. Come Maria e Giuseppe, anche
ognuno di noi, prezioso agli occhi del Padre celeste, ha il suo posto e la sua
missione insieme e dietro a Gesù. Importante è svegliarci dai nostri poveri
sogni e metterci all’opera dove la vita, illuminata da Dio nella preghiera di
ogni giorno, ci ha messi e ci va collocando, in una famiglia, in un convento o
in qualsiasi altro tipo di consacrazione.