PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO
ocds della Provincia Lombarda
Il dirigente di una società di ricerca del personale, i
cosiddetti "cacciatori di teste", quelli che reclutano figure
professionali di alto livello per aziende che ne fanno richiesta, una volta mi
disse: «Quando incontro un dirigente che sto cercando di convincere a lavorare
per un'altra società, mi piace metterlo a suo agio. Gli offro da bere, mi tolgo
la giacca, poi il gilè, allento la cravatta e mi metto comodo sulla sedia. Dopodiché,
inizio a parlare di calcio, famiglia, di qualsiasi cosa, finché non vedo che si
è rilassato.
Allora, quando mi sembra che sia tranquillo, mi sporgo verso di lui, lo guardo dritto negli occhi e gli dico: "Qual è il tuo obiettivo nella vita?" È incredibile come questa domanda metta in crisi questi top manager. Beh, l'altro giorno stavo parlando con uno di questi, l'ho messo a suo agio, gli offro il caffè e indirizzo le mie chiacchiere sul calcio... poi mi sono sporto verso di lui e gli ho chiesto: "Qual è il tuo obiettivo nella vita, Angelo?"
E lui mi ha risposto, senza battere ciglio: "Andare in
paradiso e portare con me più gente che posso".
Per la prima volta in
tutta la mia carriera sono rimasto senza parole».
Qual è il tuo
obiettivo nella vita?
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse
mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e
nessuno le strapperà dalla mia mano.
(Vangelo di Giovanni 10. 27-28)
Non ti rallegrare nelle
prosperità temporali,
poiché non sai con
certezza se esse ti assicurino la vita eterna.
(S. Giovanni della
Croce)
DA "VOGLIO VEDERE DIO"
di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD
SPIRITO TERESIANO prima parte
Fondando il monastero riformato di
San Giuseppe d'Avila, Teresa pensava solo di soddisfare le sue aspirazioni
all'unione perfetta con Dio. In quell'ambito, i cuori s'infiammano subito al
punto di far intuire alla Santa che Dio ha dei disegni particolari.
Questo zelo
che consuma Teresa al racconto delle devastazioni protestanti è quello stesso
che infiammò l'animo del profeta Elia, il padre del Carmelo: “Zelo zelatus sum
pro Domino Deo exercituum”(1 Re 19,10).
La
confessione del profeta è divenuta il motto del Carmelo Teresiano. Santa Teresa
ha ritrovato la pienezza dello spirito di Elia: se il profeta è divorato da
ardori di giustizia e Teresa da ardori d'amore, ciò dipende dalla diversità
delle leggi sotto le quali essi sono vissuti; Elia appartiene alla legge del
timore, Teresa invece è vissuta nella legge dell'amore.
Ecco che ella
va al di là del Cristo Gesù, del quale è venuta a cercare l'intimità al
Carmelo, entra nel mistero delle sofferenze e delle angosce della chiesa
militante, penetrando nelle profondità del cuore di Cristo. L'amore per la
Chiesa domina ormai tutta la sua vita, troverà nell'ultimo sospiro, la sua più
semplice e più sublime espressione: ”Sono
figlia della Chiesa.”
Lavorare per la Chiesa è la vocazione di
Teresa, lo scopo della sua riforma: “Il giorno che le vostre preghiere, i
vostri desideri, le vostre discipline, i vostri digiuni non avessero più
l'obbiettivo che ho indicato, sappiate che non adempite né rispettate il fine
per cui il Signore vi ha qui riunite”(Cammino, c. III, 10).