DOMENICA DELLE PALME
Dopo i quaranta giorni,
al seguito del Maestro Gesù, per conoscerlo ed entrar sempre più in comunione
con Lui, eccoci arrivati sotto le mura di Gerusalemme. Il cammino ci ha offerto
l’opportunità di crescere ed arricchirci anche attraverso le tante persone
incontrate che rendono la vita un mistero, come quella croce che tra pochi
giorni s’innalzerà sull’orizzonte del Golgota e ci chiamerà a percepire con
tutta la nostra persona la vittoria dell’Amore con quel corpo offeso dagli uomini
e dalla morte.
La Domenica delle Palme
infatti ci introduce alla madre di tutte settimane, la Settimana Santa. Questa
solennità ci offre non solo l’occasione di seguire più da vicino il Maestro
Gesù ma anche di contemplare il suo procedere sulla schiena di quel puledro che
con tanta umiltà lo porta al trionfale ingresso a Gerusalemme. Mentre la folla
festante con rami di palma e di ulivo gridano con giubilo “Osanna
al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore”, ecco che l’ingresso
in Gerusalemme segna per Gesù l’ora tenebrosa della passione. Egli, seppur in
compagnia dei suoi discepoli e da coloro che hanno creduto in Lui, comincia ad
esperimentare solitudine e paura. Ma la sua risposta è altrettanto forte: “sia
fatta - per amore del Padre e di tutti noi – la tua volontà! ”.
Come fu per Gesù anche noi
siamo allora chiamati a scegliere: riconoscere e accogliere Cristo nei nostri
cuori, aprirgli la porta del nostro cuore per essere da Lui salvati.
Egli infatti sa bene che
quella folla, che ora sventola rami di ulivo per rendergli onore, sarà la
stessa che gli griderà contro solo pochi giorni dopo. Allora il suo prezioso
sangue irrorerà la terra indurita dal peccato per una nuova creazione, dando
inizio al Regno di Dio. Ed è da quel momento che potremo gridare con tutta la
gioia del cuore: siamo salvi, perché non solo Gesù è Risorto,
ma si è compiuta la sua promessa, e grazie alla fedeltà di Dio ogni nostra
infedeltà è stata cancellata per sempre.
p. Agostino Pappalardo ocd