S. Natale
“ Il Verbo si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi”
“Giunto è il tempo
fortunato
in cui nascer Egli deve,
il Signore, come uno
sposo,
dal suo talamo se n’esce
”
S. Giovanni della Croce, Romanza 9
L’evangelista
Giovanni dichiara in maniera perentoria: “Dio nessuno lo ha mai visto” (Gv
1,18), invitando il credente a fissarsi
solo su Gesù,”l’unico figlio, che è Dio ed è in seno al Padre , è lui che lo ha
rivelato”
(Gv.
1,18).
Quando
Filippo chiederà a Gesù di mostrarli il Padre , Gesù gli risponderà “chi ha
visto me, ha visto il Padre” (Gv.14,9).
Siamo
invitati quindi dall’ Evangelista Giovanni a sbarazzarci di ogni immagine o
concezione di Dio che non trovi riscontri nella figura di Gesù, nella sua vita
e nel suo insegnamento.
Ogni
immagine di Dio, nata da una tradizione religiosa dalla spiritualità, che non
coincide con con Gesù va eliminata, in
quanto incompleta, limitata o falsa.
In
Gesù, Uomo – Dio, si manifesta la pienezza dell’amore del Padre , un Dio –
Amore che non è un rivale dell’uomo, ma suo alleato con il quale si fonde per
comunicargli la pienezza della vita divina (Gv.17,22).
Questa
offerta non verrà accolta e il Cristo tanto atteso sarà rifiutato, contestato,
calunniato e in fine assassinato: “ venne fra i suoi, ma i suoi no lo hanno
accolto” (Gv. 1,11).
L’iniziativa
viene da parte di Dio che per disegno di misericordia, rivela all’uomo il suo
piano e lo sollecita interiormente ad una risposta responsabile . Compito
dell’uomo è di accogliere l’invito e di trattenere rapporti di fedeltà e di
intima corrispondenza con il suo Creatore .
Scrive
S. Giovanni della croce :”in primo luogo l’anima abbia un costante desiderio di imitare Cristo...e
mediti sulla sua vita per comportarsi in ogni sua azione come Cristo si
comporterebbe” (1S.13,3).
Questo
è fondamentale, se infatti nell'anima mancasse l’amore per Gesù e il desiderio
di essere come Lui,1,14). tutto sarebbe impossibile; ma se nell'uomo arde la
fiamma dell’amore per Lui, allora anche il sacrificio più pesante diventerà
leggero e la rinuncia più dolorosa per la natura, diventerà
soave.(T.11,30). S. Giovanni della Croce
esige che il desiderio di imitare Gesù sia costante e presente in ogni
azione che l’uomo compie. La volontà di
Dio e che ogni uomo diventi suo figlio( Gv.1,12).
La
persona di Gesù, per
l’Evangelista,sostituisce i pilastri dell’antica alleanza : “la legge fu data
per mezzo di Mosè ma la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo
(Gv.1,17). Quando si conosce la Parola tutte le altre parole perdono la forza e
vengono sostituite da una nuova relazione con il Padre basata sull'accoglienza
del suo amore. quest’unica parola, che conteneva e formulava il progetto che
Dio aveva sull’umanità prima ancora della creazione, sorpassava ogni
possibilità d'immaginazione da parte dell’uomo.
“ Il
Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripete in un eterno
silenzio; perciò in silenzio deve essere ascoltata dall’anima”( Par 2,21). Pieno compimento del progetto di Dio
sull’umanità sarà Gesù: “la Parola si fece carne”(Gv. 1,14).
La condizione
divina del Cristo non sarà un suo
esclusivo privilegio, ma accogliendo Gesù come modello della propria
esistenza , ogni uomo potrà nascere da Dio per il dono dello Spirito e
diventare anch’egli suo figlio: “A quanti l’anno accolto, ha dato la capacità
di diventare figli di Dio” (Gv.1,12). Con questa importante affermazione ,
posta da Giovanni al centro del Prologo dichiara che Dio non è disgustato
dell’umanità ma innamorato: “ Dio infatti ha tanto amato il mondo , che ha dato
il Figlio suo unigenito affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la
vita eterna” (Gv.3,16)
Il Prologo è l’inno dell’amore di Dio per l’uomo, il
canto dell’ottimismo con il quale il Creatore guarda la sua creatura e la
chiama a collaborare alla sua creazione attraverso opere che infondano vita e
misura sempre crescente. In questo incontro con Dio l’uomo non si sente
schiacciato dalla sua pochezza , ma innalzato alla sublimità dell’amore che il
Padre gli dimostra.
Gesù,
Figlio di Dio, ha stabilito la sua Presenza in mezzo a noi . Ha voluto che la
sua vita fosse la “luce che rischiarasse le nostre tenebre”, ha voluto,
“assumendo la condizione di servo”, di trasmetterci quanto sia necessario
assumere il suo atteggiamento, perché accogliendolo potessimo diventare figli
di Dio”. Apriamo il nostro cuore al dono della salvezza! “Lui è alla porta e
bussa , se noi gli apriamo entrerà e resterà con noi”.
Questo è il Natale che noi tutti vogliamo
vivere! Accogliere la Vita, la vita vera che da senso e significato alla nostra
esistenza . Vita che è perdono, pace, gioia, serenità, fratellanza e forza
soprattutto nelle avversità di ogni giorno. La Vergine tutta Santa e tutta
Bella presentandoci Gesù Bambino nella Mangiatoia, ci dice: “fate tutto quello
che Lui vi dirà”. Facciamo nostro quest’invito e aderiamo con coraggio e
determinazione al progetto di amore di Dio che ci vuole “figli nel Figlio”,
testimoni di un Dio che ci abita e ci ha conquistati.
p. Vincenzo Caiffa ocd