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venerdì 21 febbraio 2014

Quale futuro per il Carmelo teresiano?

di p. Saverio Cannistrà, Preposito Generale OCD

Liberare il futuro imprigionato
            Nel nostro vecchio mondo sempre più spesso ci interroghiamo sul futuro: quale futuro per la democrazia? Quale futuro per l’economia? Quale futuro per la famiglia? Dietro ciascuna di queste domande c’è l’esperienza di un presente in crisi (crisi della democrazia, crisi dell’economia, crisi della famiglia) e la difficoltà di pensare un futuro in continuità con questo presente. Come potrà essere dunque il futuro di tutte queste realtà essenziali per la nostra vita e la nostra società, se la forma in cui le abbiamo sperimentate finora sembra ormai incapace di interpretare la realtà, di rispondere ai suoi cambiamenti, di assumerla per guidarla e organizzarla? Interrogarsi sul futuro della democrazia o della famiglia non significa metterlo in dubbio, quasi si temesse che la democrazia o la famiglia stiano per scomparire. Interrogarsi sul futuro non significa necessariamente aprire scenari apocalittici o fantascientifici. Si tratta, piuttosto, non solo di prendere atto del momento storico che stiamo vivendo, nel quale i segnali di crisi si moltiplicano, ma anche di lasciarsi provocare da esso in vista di un cambiamento.
            Ogni crisi, infatti, ci costringe a fare una seria revisione di vita, un discernimento accurato di ciò che siamo e di ciò che stiamo facendo. Non tutto potrà sopravvivere alla crisi. Come in un naufragio, qualcosa dovrà essere abbandonata, buttata in mare, come un peso inutile che ostacola le operazioni di salvataggio. O, meno drammaticamente, come accade in ogni trasloco, siamo obbligati a fare delle scelte, non tutto vale la pena di essere trasferito altrove, qualche cosa passa con il luogo in cui è stata conservata per tanto tempo solo per pigrizia o per scrupolo eccessivo. Nel nostro traslocarci dal presente al futuro, che cosa porteremo con noi? Che cosa lasceremo?
            Ma in realtà la domanda davvero decisiva è un’altra: con che cosa costruiremo il futuro?

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